94. Aa.Vv., Lo specchio del modello. Orizzonti intertestuali e Fortleben di Sidonio Apollinare, a cura di A. Di Stefano e M. Onorato, 2020.
L’opera: Il volume, che ospita gli atti di un convegno internazionale tenutosi a Messina nel 2018, si avvale del contributo di tredici specialisti della letteratura latina tardoantica per indagare alcuni versanti ancora inesplorati della prassi intertestuale e della fortuna di Sidonio Apollinare. Dalla tendenza ad effettuare un’incisiva e spesso dissimulata revisione dei materiali tradizionali e a correlare il dialogo con gli auctores ad alcuni temi-chiave del dibattito ideologico e culturale della Gallia del V secolo si deduce che lo scrittore lionese guarda ai modelli non solo come prezioso repertorio di suggestioni espressive e tematiche, ma anche come specchio a cui attingere la coscienza del proprio peculiare statuto letterario, in una feconda dinamica destinata a ripetersi quando saranno invece le sue opere a giungere nelle mani di dotti lettori delle epoche successive.
I curatori
Anita Di Stefano è professore associato di Lingua e letteratura latina presso il Dipartimento di Civiltà Antiche e Moderne dell’Università di Messina. Si occupa in particolare di aspetti e autori della letteratura latina di età tardoantica: ha curato l’edizione critica degli Exempla elocutionum di Arusiano Messio (2011) e dei poemetti di Rustico Elpidio (2013); altri studi sono stati dedicati alla poesia di Nemesiano e di Corippo, nonché a temi e contesti più ampi (l’identità di genere nella poesia latina tardoantica; testimonianze letterarie sul tema del vino nel Tardoantico). Un secondo campo di interesse investe le problematiche relative alla tradizione e al Fortleben dei classici nell’Uma nesimo e in età moderna, con saggi dedicati alla ricezione di Catullo (2001) e di Sidonio Apollinare (2019), alcuni articoli e una monografia (2017) sui carmina del Sannazaro, studi su peculiari aspetti del rapporto con i classici in Racine, nella poesia di Otto-Novecento e in Quasimodo.
Marco Onorato è ricercatore di Lingua e letteratura latina presso il Dipartimento di Civiltà Antiche e Moderne dell’Università di Messina. È autore di un’edizione commentata del De raptu Proserpinae di Claudiano (2008) e di monografie dedicate rispettivamente al fenomeno del patterning delle incisioni nei faleci di Catullo (2013), alla tecnica poetica di Sidonio Apollinare (2016; dello scrittore galloromano ha poi approfondito in altri saggi il riuso dei modelli, il preziosismo linguistico e la metrica verbale) e, da ultimo (2017), al tema del rapporto tra intertestualità e metapoetica in Marziale. Ha inoltre studiato il mito di Narciso nelle Metamorfosi di Ovidio, la trasposizione cinematografica del De reditu di Rutilio Namaziano e lo sfaccettato panorama delle risorse informatiche utili ai latinisti.
95. Aa. Vv., Verborum violis multicoloribus. Studi in onore di Giovanni Cupaiuolo, a cura di S. Condorelli e M. Onorato, 2019.
L’opera: Il volume raccoglie i saggi di ventotto autorevoli specialisti lieti di celebrare la carriera accademica e l’attività scientifica di Giovanni Cupaiuolo, che è stato ordinario di Letteratura latina presso l’Università degli Studi di Messina e dirige attualmente la rivista di settore “Bollettino di studi latini” e la collana “Studi latini”. Molti dei contributi si inseriscono nel solco delle linee di ricerca del dedicatario (teatro latino arcaico; Seneca; letteratura tardoantica; aspetti della ricezione moderna dell’antico; espressioni letterarie legate alla vita reale), ma non mancano stimolanti incursioni anche in altri ambiti (epica didascalica; poesia di età augustea; storiografia; letteratura declamatoria; letteratura cristiana; storia dell’università), nel segno di un multicolor omaggio reso da amici, colleghi e allievi.
I curatori:
Silvia Condorelli è professore associato di Lingua e letteratura latina presso il Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università di Napoli Federico II. Si occupa di problemi di letteratura tardoantica: in questo ambito ha prodotto due monografie, incentrate sull’analisi prosodica e metrica dell’esametro di Sidonio Apollinare (2001); e intorno a questioni di poetica sidoniana (2008). Numerosi inoltre sono gli studi dedicati alla lingua e alla prosa epistolare di Sidonio. Sempre sul terreno delle ricerche sulla tarda antichità ha dedicato la propria attenzione anche ad Ennodio di Pavia, su cui si è soffermata in diversi saggi e come curatrice degli atti della Quarta Giornata Ennodiana (2011). Ha affrontato anche problemi metrici, filologici e letterari di testi della latinità classica: accanto a diversi saggi dedicati al testo di Catullo (sui cc. 4 e 13 e, in due occasioni, su alcune questioni del c. 68), ha studiato il rapporto tra l’epodo 16 di Orazio e l’ecloga 4 di Virgilio, questioni legate agli arcaismi, la fortuna di una iunctura lucreziana.
Marco Onorato è ricercatore di Lingua e letteratura latina presso il Dipartimento di Civiltà Antiche e Moderne dell’Università di Messina. È autore di un’edizione commentata del De raptu Proserpinae di Claudiano (2008) e di monografie dedicate rispettivamente al fenomeno del patterning delle incisioni nei faleci di Catullo (2013), alla tecnica poetica di Sidonio Apollinare (2016; dello scrittore galloromano ha poi approfondito in altri saggi il riuso dei modelli, il preziosismo linguistico e la metrica verbale) e, da ultimo (2017), al tema del rapporto tra intertestualità e metapoetica in Marziale. Ha inoltre studiato il mito di Narciso nelle Metamorfosi di Ovidio, la trasposizione cinematografica del De reditu di Rutilio Namaziano e lo sfaccettato panorama delle risorse informatiche utili ai latinisti.
96. Venanzio Fortunato, Vita di Germano, vescovo di Parigi. Introduzione, traduzione e commento a cura di P. Santorelli, 2020.
L’opera: La vita Germani, probabilmente l’ultima e certamente la più lunga delle vitae agiografiche in prosa scritte da Venanzio Fortunato, è stata pubblicata da B. Krusch una seconda volta nel 1920, più di trenta anni dopo il corpus di tutte le vite. Il risultato è un testo molto meno normalizzato, probabilmente destinato a una revisione finale da parte dell’autore, di resa estremamente complessa nella traduzione italiana qui pubblicata, la prima in lingua moderna. Riguardo ai contenuti, Germano rappresenta un exemplum, colui che, come e più degli altri di cui Venanzio si occupa (Albino, Paterno, Marcello), assomma in sé le prerogative del vescovo ideale: austero nei costumi, prodigo di elemosine, miracoloso guaritore, elegante predicatore, pastore per il popolo di Dio.
L’autore: Paola Santorelli insegna Letteratura cristiana antica nel Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università “Federico II” di Napoli. I suoi interessi scientifici vertono prevalentemente sulla poesia cristiana dal IV al VI secolo (Giovenco, Venanzio Fortunato) e sulla produzione agiografica del VI-VII secolo (Venanzio Fortunato, Baudonivia).